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Motivazione

Intervista al trail runner George Foster

L’atleta e trail runner George Foster, ambasciatore del brand Scott, ha recentemente gareggiato nella gara di trail running inglese Bob Graham Round, che si tiene nel bucolico parco nazionale del Lake District, nel nord dell’Inghilterra, aggiudicandosi il secondo tempo più veloce mai registrato con sole 13 ore e 44 minuti. Seppur di poco, con questo tempo è riuscito a battere il record precedente di Billy Bland di 13 ore e 53 minuti stabilito nel 1982 ed è solo secondo al record assoluto di 12 ore e 52 minuti realizzato da Kilian Jornet nel 2018. Abbiamo deciso di contattare e parlare con George di questo incredibile traguardo ottenuto.

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Ciao George! Innanzitutto, congratulazioni per il grandioso risultato ottenuto nella gara Bob Graham! Da quanto tempo è che ti prepari per questa competizione?

Grazie Ben.  Ad essere sincero ho inizialmente pensato di approfittare del periodo di pausa a settembre dopo la cancellazione delle prove mondiali di corsa in montagna a lunga distanza quindi tra quel periodo e la gara direi che mi sono allenato per circa 3-4 settimane.

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Ad inizio anno e per un lungo periodo di tempo sei stato infortunato e hai subìto una frattura dovuta allo stress. Puoi dirci di più su questo infortunio e che impatto ha avuto su di te? E come sei riuscito a riprenderti per poi compiere questa magnifica performance?

Sì, ho subìto una frattura da stress nel piede dovuta al mio non essermi alimentato nel modo corretto come invece avrei dovuto. Avevo appena trascorso un periodo fantastico, gareggiando e correndo nel continente e negli Stati Uniti, ed ero in ottima forma. Ragionando in maniera erronea, ho collegato le mie alte prestazioni con il mio essere più magro (pesavo all’incirca 69 kg invece dei miei soliti 73 kg), e non mi sono reso conto che la mia forma fisica ottimale era dovuta al fatto di essermi allenato 8 settimane in altitudine, senza fare nient’altro che dormire e mangiare! Non ho seguito una corretta alimentazione e non ho dato al mio corpo il tempo sufficiente per riprendersi, nonostante gli ottimi consigli che mi venivano dati, e naturalmente alla fine ho dovuto pagarne le conseguenze.

La mia ripresa non è stata nulla di eccezionale perché sono stato fuori allenamento per circa 4 mesi, che è probabilmente il tempo di guarigione normale per quel tipo di infortunio. Dopodiché per 6 mesi mi sono allenato sulle tratte del Bob Graham in maniera consistente. Chiunque può tornare in forma in 6 mesi!

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Prima di gareggiare so che eri molto sicuro di battere il record delle 14 ore sfidando la performance di Billy Bland. Cosa ti ha dato sicurezza?

MI sono allenato per molti mesi sotto la guida esperta di Martin Cox, trainer e a sua volta trail runner, e ho passato un bellissimo mese in Svizzera tra allenamenti e gare, quindi sapevo come muovermi bene sia in collina che in montagna.

Vengo da Keswick, un paesino in Cumbria, la regione del Lake District, quindi il Bob Graham Round mi è molto familiare! L’ho percorso nel 2015 e anche successivamente sia in estate che in inverno nel corso degli anni.

Detto ciò, ero decisamente intimorito dal tempo record di Billy; prima di allora non era mai stata mia intenzione batterlo. Nelle ultime due settimane di settembre ho avuto modo di visitare e testare il percorso con il desiderio di fare un tentativo a fine ottobre. Nel primo weekend ho percorso il primo tratto, il secondo tratto il venerdì e il terzo, quarto e quinto il sabato, portandomi dietro e da solo tutta l’attrezzatura e il cibo. È in questo secondo weekend percorso da solo e con un ulteriore peso che mi sono convinto di avere qualche possibilità nel battere il tempo record di Billy. Il tempo complessivo di corsa di questi due giorni era di 13 ore e 30 minuti.

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È andato tutto come previsto? Hai incontrato qualche difficoltà? Quali sono stati i momenti salienti?

Ho anticipato lo sforzo di un paio di settimane date le previsioni per quella seconda domenica di ottobre quasi perfette per quel periodo dell’anno e non ho più visto il sole da allora! Questo ha sicuramente aiutato e ha permesso che praticamente tutto andasse secondo i piani. Devo dire che è filato tutto molto liscio, non ho avuto molte difficoltà e ho semplicemente seguito il percorso. Mi hanno un po’ infastidito i crampi ai polpacci, che hanno reso la discesa più lenta di quanto sperassi, ma tutto sommato non posso lamentarmi.

Ci sono stati tantissimi momenti salienti come ad esempio la vista spettacolare dell’alba mentre raggiungevamo la cima del Blencathra, è stata una delle cose più belle che io abbia mai visto, come anche il “buon presagio” dello Brocken Spectre mentre ci avvicinavamo al Raise nella seconda tratta. Ci siamo addirittura fermati per qualche minuto ad osservarlo.

Potrei sembrare smielato, ma a dire il vero tutta la giornata è stata ricca di emozioni. Non vivrò mai più quel giorno e sono felice di aver fatto questa esperienza stupenda. Correre assieme ad altre persone tra le montagne, mangiare quando e quel che si ha voglia e vedere mia moglie e i miei amici ad ogni fermata del percorso durante la giornata, è stato qualcosa di speciale.  

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George che compete per la squadra inglese di Scott Running nella gara di corsa in montagna di Matterhorn Ultraks 2020 – Credito fotografico Sportograf

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Billy Bland ha preso parte alla gara nel 1976 ed è stata la 52esima persona a completare il circuito. Al momento del raggiungimento del suo record nel 1982, solamente 200 persone erano riuscite in quest’impresa e questo numero sta velocemente superando la quota di 2500. Quanto è cambiato il circuito Bob Graham da quando Alan Heaton è diventato membro ufficiale del club Graham nel 1960?

Quando ho partecipato alla gara per la prima volta nel 2016 ero il numero 2041 e da allora il circuito è cambiato a dismisura. Mi ricordo che Dave Makin mi aveva all’epoca consigliato quale roccia cercare per trovare la linea del sentiero attraverso il pendio sassoso sotto Bowfell, ci sono delle pile di pietre lì adesso e un caratteristico tracciato che mostra la via, creato in quattro anni. Penso che sia un vero peccato perché toglie la parte avventurosa del circuito e spero davvero che non ci siano indicazioni scritte per il Ramsay Round o il Paddy Buckley, due famosi circuiti inglesi.

Il Bob Graham è sicuramente diventato una "gara trail “con requisiti per la navigazione diventati relativamente minimi rispetto agli equivalenti scozzesi e gallesi, specialmente in una giornata limpida. Un altro fattore è che con oltre 2000 persone che l'hanno percorso (e queste cifre non tengono conto di coloro che hanno compiuto il percorso più volte) la base di conoscenza è enorme, con tutte le possibili permutazioni di linee ormai conosciute e valutate.

Questi fattori sono sicuramente ottimi per coloro che cercano un tempo veloce, e la relativa mancanza di quella base di conoscenza all’epoca di Billy è probabilmente il motivo per cui Billy non ha corso più velocemente. Se avesse avuto quello che abbiamo oggi, insieme a un tempo più solido su cui puntare, non ho dubbi che ora non parleremmo di un tempo di 13 ore e 44 minuti come il secondo tempo più veloce di sempre perché il suo record sarebbe stato molto più basso e probabilmente starei lottando per essere nella top-10!

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In alcuni intervalli hai corso con ritmi di gara molto simili a quelli eseguiti da Billy Bland quando ha stabilito il suo record. L'obiettivo era battere il suo tempo o stavi cercando il record assoluto?

Si, ho tenuto i suoi ritmi di gara come riferimento, ma ho capito che finché avessi avuto il mio rifornimento non avrei dovuto fermarmi così a lungo, o per niente, ai cambi. Non è mai stata mia intenzione puntare al record di Kilian, ma penso che nelle giuste condizioni avrei potuto accorciare di qualche minuto il mio tempo e renderlo un po’ più meritevole!

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Molto è cambiato durante gli anni nella corsa di ultra distanza, soprattutto dal punto di vista delle tecnologie e attrezzature. Durante i tuoi tentativi hai mai utilizzato i bastoncini da trail running e se si secondo te quanta differenza hanno portato alle prestazioni?

Si, ho utilizzato i bastoncini da trail. Capisco che molti siano contrari al loro impiego, ma secondo me non portano più vantaggio che, ad esempio, delle suole molto aderenti, delle borracce morbide, dei gel energetici o scarpe più leggere. Nessuno di questi era disponibile negli anni '80 o '90, il che rende il tempo di Billy ancora più impressionante. I bastoncini mi hanno sicuramente aiutato e li ho usati con parsimonia, solo su quelle ripide salite dalle valli e strade, ma li ho comunque utilizzati.

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Come ti sei mosso sul percorso? Hai utilizzato il GPS per trovare linee più accurate?

A mio parere non c’è modo di utilizzare il GPS come strumento di navigazione o come supporto alla gara di trail running, quindi non l’ho minimamente utilizzato.

Avevo indosso il mio orologio per monitorare i tempi, ma tutta la navigazione era basata su mappa e bussola come e quando necessario. Ancora una volta, capisco chi è a favore del GPS, ma non sono d'accordo che venga utilizzato per le competizioni e ho deciso di intraprendere questo percorso con una mentalità più da "gara". Le linee precise sono derivate dal tempo trascorso nel corso degli anni per imparare la via e capire quale si adattasse meglio ai miei punti di forza. Allo stesso modo, e tornando alla tua domanda precedente, sono stato fortunato a poter attingere a una ricchezza di esperienza da parte dei compagni della comunità di trail running per determinare dove potessi meglio correre al massimo delle mie potenzialità.

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Qual è stata la tua fonte di energia per la gara?

Un buon budino di riso a Wasdale!

Ho usato una varietà di gel / gelatine di diversi brand, il che è stato un errore! Mi ero allenato e mi ero abituato alle gelatine della Mountain Fuel, che a mio parere sono eccellenti. Il giorno in cui ne erano rimaste poche, le ho razionate e mi sono accontentato di altre che non erano così facili da mandare giù o che, in un caso, erano completamente immangiabili.

Non credo di mangiare molti di questi alimenti, quindi non mi sono accorto di aver saltato due o tre gel, ma ero decisamente consapevole della necessità di nutrirmi, cosa che ho fatto quando e dove ho potuto.

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Quali sono le tue migliori raccomandazioni per il miglior kit e quali oggetti pensi siano indispensabili durante una gara?

Sono stato onorato e fortunato ad aver ricevuto il supporto del brand Scott e ho infatti utilizzato le loro scarpe e il loro kit.

Poiché ho percorso il circuito Bob Graham in ottobre, era una mattina piuttosto frizzante, e ho quindi indossato i leggings (quelli da donna in quanto attualmente non fanno la versione maschile), ottimi per mantenere le gambe in movimento con un po’ di calore. Ho cambiato le scarpe a Dunmail perché erano bagnate fradice e ho anche rimosso gli indumenti da donna (non mi travesto da quando ho lavorato con i Marines, 6 anni fa!) e ho indossato invece un paio di pantaloncini siccome faceva già un po' più caldo. Le scarpe che ho usato sono state le Scott Supertrac RC 2.0; sono una scelta davvero comoda e ideale per il trail running di montagna.

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Attualmente i record per il circuito gallese Paddy Buckley e il circuito scozzese Ramsay Round sono detenuti rispettivamente dai runner locali Matthew Roberts e Finlay Wild. Credi che sia possibile che si possa celebrare ancora una volta un inglese battere il record del Bob Graham di Kilian? Si può battere il suo record?

Certamente! Ad essere onesto trovo questa attenzione, per quanto piacevole per l'autostima, piuttosto sconcertante! Non sto esattamente vincendo ogni gara e stabilendo record ovunque e dubito che le persone sappiano addirittura chi sono! Di certo non mi aspetto di avere ancora il secondo tempo più veloce nel circuito Bob Graham entro questo periodo il prossimo anno. Mi chiedi se qualcuno dal Regno Unito può eguagliare il tempo di Kilian? Sì, sicuramente! Ci sono due nomi che hai appena menzionato che potrebbero dargli filo da torcere. Per quanto riguarda i runner inglesi, ancora una volta la mia risposta è sì! Siamo ricchi di talento e abilità nella scena inglese e se sono bravo in qualcosa spero sia nell’inspirare gli altri a mettersi in gioco e dare il massimo.

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Ero nel Lake District quando ti sei cimentato nel circuito Bob Graham in ottobre e le condizioni erano tutt'altro che perfette. Ero lì e ho visto Kilian stabilire il record nel giugno 2018, e il terreno era asciutto, il tempo perfetto e probabilmente aveva una delle più grandi squadre di supporto mai riunite nella storia di questo circuito. Quindi, la domanda ora è ... farai un altro tentativo in condizioni più favorevoli? E cercherai di stabilire un nuovo record?

Penso che sarebbe giusto dire che aveva il secondo più grande team di supporto mai formato prima. Mi sento davvero fortunato nell’aver corso con un gruppo così fantastico di gente. Non è da tutti avere il campione europeo di corsa in montagna che ti porta i gel o farsi dare una bottiglia di coca cola da 1,5 litri dal detentore del record di 24 ore del Lakes nella quarta tratta del percorso!

Le condizioni per ottobre, erano praticamente perfette. Il terreno era solido come lo sarebbe stato per quel periodo dell'anno e la roccia era, per lo più, asciutta, il che mi ha permesso di correre più velocemente. Potrei aver perso 3-4 minuti rispetto a condizioni più "estive" dietro a Skiddaw attraversando quella zona paludosa a Great Calva e Caldew, ma probabilmente non credo molto di più. Forse nelle condizioni che aveva Kilian avrei potuto guadagnare 10-15 minuti complessivi, ma è impossibile dirlo. Se avessi un'altra possibilità (e non credo lontanamente che ce ne potrà essere una), cercherei di andare all'inizio dell'anno per avere le migliori condizioni del terreno. Questa non è una scusa, però, ho scelto di percorrere il circuito allora e sapevo che tipo di terreno e condizioni avrei affrontato. Ho scelto di andare in ottobre perché non avevo altre gare di running a cui partecipare, tutto qui.

A volte sembra che le persone usino le "condizioni del terreno perfetto" come scusa per il record conseguito da Kilian, quasi per svalutarlo. Ha fatto quello che ho fatto io e quello che avrebbero fatto tutti coloro che avessero volutoun record di velocità, ossia aspettare e scegliere le migliori condizioni per ottenere il record nel Bob Graham. Perché avrebbe dovuto aspettare il maltempo? Non mi sembra per niente logico!

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(L) George in azione durante il suo Bob Graham Round e (R) al traguardo fuori dalla Moot Hall di Keswick – Credito fotografico: Sam McNally

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Si è parlato molto sull'incredibile record di Kilian, ma di recente Beth Pascall ha battuto il record femminile in un tempo sbalorditivo di 14 ore e 34 minuti, battendo di ben oltre 50 minuti il precedente record di 15 ore e 24 minuti stabilito da Jasmin Paris nel 2016. Lei è attualmente al 5 ° posto assoluto nella lista dei finalisti ufficiali di tutti i tempi. Dei due record attuali, quale consideri il più impressionante e perché?

Penso che siano entrambi tempi sorprendenti.

Quello di Kilian è fulmineo ma non invincibile e pensando in questo modo ci vorrebbero altri 36 anni prima che il record venga battuto. Dovremmo stare attenti a non metterlo su un piedistallo come quello di Billy.

Beth è fantastica e sento che il suo record ha il potenziale per durare per un po’ di tempo. La velocità derivante dall’essere veri e propri trail runner dà i suoi frutti nell’attuale Bob Graham Round, oltre al fatto che lei si stava giusto riscaldando, dato che è abituata a percorrere 160 km! Per me è una delle migliori performance dell’anno e che anno è stato!

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Condividi lo stesso allenatore di Beth (Martin Cox), è una coincidenza che entrambi abbiate ottenuto grandi risultati nel Bob Graham Round? Quanta influenza e impatto ha avuto la tua collaborazione con Martin Cox sulla tua carriera?

Non è una coincidenza: Martin è il miglior allenatore in circolazione secondo me.

Ho iniziato ad allenarmi con lui circa 3 anni e mezzo fa e da allora ho visto enormi miglioramenti nelle mie prestazioni e capacità come runner di montagna. Martin ha una vasta esperienza che mi ha reso un atleta più completo e forte. Trascorre molto tempo ed energia nella programmazione delle mie sessioni di allenamento, regolando e modificando dove crede mi serva, senza essere in alcun modo un micro-manager. Questo modo di lavorare è perfetto per me e gli devo moltissimo.

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Hai qualche consiglio per chiunque desideri provare il Bob Graham Round?

Vai e provaci. Il tempo in cui lo compi è irrilevante. Sarà un giorno fantastico che ricorderai per sempre. Goditi l’esperienza.

Chiederei però di rispettare il circuito e l’ambiente in cui si trova. Tante sono le persone che visitano le colline e le attraversano (compreso me) e quindi tutto ciò che puoi fare per limitare tale impatto sarà grandioso. Chiederei anche di raccoglierei i rifiuti incontrati sul cammino e di essere consapevole dell’impatto che le proprie azioni possono avere. È importante rispettare anche gli altri utenti, anche se inadempienti: l’intento comune è di godersi la vita all’aria aperta. È possibile incontrare delle persone che non rispettano gli standard di comportamento che potresti aspettarti quando sei in mezzo alla natura, fallo presente ma ricorda che potrebbero non aver mai avuto un’educazione ambientale e nessuno che abbia detto loro come comportarsi, potrebbero averlo fatto non intenzionalmente.

Nello specifico per il circuito del Bob Graham, consiglierei di informarsi bene sul percorso e sulle condizioni che si possono incontrare. Pioggia e vento non sono poi così male di solito, ma è tutto un altro paio di maniche quando stai correndo da 15 ore. Le persone fanno cose folli quando sono stanche e possono verificarsi incidenti.

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Hai qualche consiglio per gli altri runner, in particolare quelli che sono nuovi nel trail running?

Lanciati nella corsa e non guardare indietro! Le colline e le montagne sono di gran lunga migliori rispetto alle strade! Se ti annoi e non trovi ispirazione correndo in città, ti garantisco che esorcizzerai questi demoni correndo in natura.

Rispetta le aree che visiti, le persone che vivono e lavorano lì, le attrezzature di cui potresti aver bisogno e sii sempre responsabile.

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Il 2020 è stato un bel anno! Allora, cosa riserva esattamente il futuro per George Foster?

Tornerò al ciclo di allenamenti e gare non appena la pandemia COVID lo consentirà e vedrò cosa succede da lì. Ho degli obiettivi, ma da quest'anno ho imparato ad essere flessibile.

Puoi seguire George e leggere le altre sue avventure sulla sua pagina Instagram (in inglese) qui. Se la storia di George ti ha ispirato a percorrere i sentieri dai un'occhiata al nostro Angolo del Trail  per suggerimenti e ispirazione e preparati con tutto ciò di cui potresti aver bisogno, dalle scarpe da corsa agli zaini e agli accessori nel nostro Store del Trail.

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